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I Consulenti
09Grazie ai minibond short-term F&P scala la
classifica degli arranger. Ma al top per controvalore
resta Finint
C’è Frigiolini & Partners Merchant quest’anno in cima alla classifica
degli arranger di minibond stilata dal Politecnico di Milano. Con ben 15
operazioni strutturate nel corso del 2016, F&P ha battuto Banca Finint
con 10 operazioni e Mediobanca con 5 collocamenti.
Lo si legge nel Terzo Osservatorio Minibond presentato ieri a Milano
dal direttore scientifico dell’Osservatorio, Giancarlo Giudici, e di cui MF
Milano Finanza aveva fornito un’anticipazione a proposito del crescente
interesse per il settore da parte dei fondi esteri. La classifica in questione
riguarda le 89 emissioni del 2016 di importo uguale o inferiore ai 50
milioni su un totale di 106 emissioni mappate nell’anno.
L’anno scorso in cima al podio per numero di operazioni c’era invece
Finint, con 18 collocamenti, che nel 2014 risultava prima a pari merito con Banca Popolare di Vicenza, entrambe con 10 emissioni collocate. Nel 2015
Popolare Vicenza si poneva al secondo posto con 13 collocamenti, ma nessuno dopo l’estate. Seguivano, con 8 emissioni ciascuno, Mps Capital
Services e Unica Sim (che allora era guidata da Leonardo Frigiolini, prima di fondare Frigiolini &Partners Merchant).
Frigiolini&Partners si è specializzata nel segmento dei cosiddetti minibond short-term, cioè a scadenza brevissima e di importo limitato, spesso
nell’ordine dei 350-500 mila euro, ma su base reiterata da parte degli stessi emittenti. Per questo il numero delle emissioni curate è stato alto, ma il
controvalore complessivo dell’importo dei minibond è stato invece limitato.
E infatti la classifica 2016 per controvalore delle operazioni vede invece al comando Banca Finint, grazie anche all’operazione Hydrobond 2 da 77
milioni di euro, organizzata per un gruppo di utility venete associate al consorzio Viveracqua, seguita da Mediobanca e dalla coppia Idcm Ltd-
Foresight Group con il collocamento da 40 milioni di TS Energy Italy.
Sulle operazioni di importo superiore ai 50 milioni di euro troviamo invece come arranger principalmente le grandi banche d’affari internazionali come
Natixis, Citigroup, Deutsche Bank , Goldman Sachs e JP Morgan ma anche intermediari italiani come Equita sim e Banca Imi. Fra i marketplace
dedicati a questi strumenti, che tramite internet consentono alle imprese un accesso facilitato al mercato degli investitori professionali, citiamo la
piattaforma di Epic sim e PiattaformaPmi.it, che fa riferimento a Eidos Partners.
Sempre in tema di consulenti, i cosiddetti registrar agent (che assistono alle imprese in tutte le pratiche di dematerializzazione dei titoli e attribuzione
del codice Isin) con la maggiore quota del mercato italiano dei minibond sono Bnp Paribas Securities Services, Deutsche Bank e Bank of New York
Mellon.
Quanto alle banche depositarie, che si occupano della custodia dei titoli, nel momento in cui dovessero essere dematerializzati (strada obbligata se i
mini-bond vengono quotati su un mercato borsistico), gli attori più rappresentativi nel mondo dei minibond italiani sono ancora BnpParibas Securities
Services, insieme a Sgss e State Street.
Quanto agli investimenti condotti dai fondi di private debt nel 2016, questi hanno riguardato solo un gruppo ristretto delle 106 emissioni sotto i 50
milioni mappate dall’Osservatorio e cioé le emissioni di: Acque Minerali d’Italia, Aristoncavi, Caronte & Tourist, Clabo, Dedagroup, DP Group (Dentalpro),
Eco Eridania,, Energetica, Engineering, Essepi Ingegneria,, ETT, Falkensteiner Hotelmanagement, Fenicia, Ferrarini, Giglio Group, Global Display
Il piano di azione che la Commissione Europea ha messo a punto per incentivare le piccole e medie imprese ha previsto, grazie alla Legge di Stabilità 2016, l’equiparazione di tali fondi anche ai liberi professionisti oltreché agli imprenditori.
Horizon 2020 e COSME hanno portato in dotazione circa 80 miliardi per la ricerca e l’innovazione e 2,4 miliardi di fondi COSME per la competitività e la crescita economica. L’apertura ai professionisti di tali agevolazioni va a valorizzare un giro di affari di quasi 600 miliardi di euro che a cascata dà e darà lavoro ad undici milioni di persone immettendo tali risorse anche in una platea di liberi professionisti che sino ad un anno fa ne erano privi.
Contemporaneamente il piano ha previsto anche il lancio di alcune iniziative volte ad insegnare agli esercenti arti e professioni come beneficiare dei fondi UE sostenendo le loro attività e definendo alcune specifiche linee di azione: percorsi di formazione con l’organizzazione di una piattaforma in grado di mettere in contatto Università e liberi professionisti e che coinvolga altresì le associazioni di imprese e l’avvio di iniziative tese alla diffusione delle competenze riguardo alla gestione d’impresa da parte dei liberi professionisti, dando accesso ai mercati con l’apertura della rete Enterprice Europe Network.
Tale possibilità ha il merito di aprire agli stessi centri di informazione per le piccole e medie imprese nei Paesi terzi con l’opportunità di ridurre gli oneri amministrativi e di avere un accesso più facilitante al credito con un rafforzamento di tale partecipazione a livello europeo.
Contattaci per avere ulteriori informazioni relative ai due programmi.
Più tempo per rottamare le cartelle esattoriali. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge di proroga al 21 aprile, dal 31 marzo, del termine di adesione alla definizione agevolata dei ruoli, la cosiddetta rottamazione delle cartelle. E’ quanto si apprende al termine della seduta. L’estensione del termine dà anche la possibilità a Equitalia e agli altri enti della riscossione di rispondere ai contribuenti non più entro il 31
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Per la varesina Fonderia Casati il 2017 è certamente un anno di svolta, anzitutto imboccando con decisione la strada della digitalizzazione dei processi produttivi. L’investimento in corso di finalizzazione, pari a cinque milioni di euro, trasformerà l’azienda in una fonderia 4.0, con i nuovi impianti in grado di dialogare in tempo reale a valle e a monte del processo produttivo.
«Il credito bancario era disponibile- spiega Gianluigi Casati – ma noi volevamo fare qualcosa di diverso. Attraverso l’emissione di un minibond in termini reputazionali acquisiamo una maggiore credibilità verso il mercato. E questo è in realtà l’inizio di un percorso, che potrà portare in futuro ad altre operazioni con la stessa modalità o magari all’ingresso nel progetto Elite di Borsa italiana»
Lo scorso anno sono stati 51 i minibond emessi dalle imprese, per un controvalore di 527 milioni di euro. Il taglio medio, dall’inizio delle emissioni, è stato pari a nove milioni, con scadenze medie di 5-7 anni e cedole variabili fino a oltre il 7%, tenendo conto delle diverse caratteristiche delle emissioni e del rating aziendale.
Fonte: Il sole 24ore
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Tempi dilatati per le Certificazioni Uniche che non contengono dati da utilizzare per la dichiarazione precompilata, come nel caso di redditi esenti o non dichiarabili con il mod. 730. Anche quest’anno infatti l’Agenzia delle Entrate ha concesso la proroga già riconosciuta nel 2015 e nel 2016: tali CU potranno essere trasmesse anche oltre il 7 marzo senza incorrere in sanzioni purché vengano inviate entro il termine di presentazione dei Quadri riepilogativi (ST, SV, SX, SY) del modello 770.
Una nota dell’Agenzia delle Entrate emessa lo scorso venerdì, 3 marzo, ha confermato che lo slittamento dei termini vale anche per il 2017. Come anticipato, si tratta, infatti, di una concessione riconosciuta già in passato dall’Agenzia con le Circolari n. 6/E/2015
Un contribuente minimo che vuole passare al regime forfettario potrà sempre optare dell’imposta sostitutiva all’aliquota del 5% o dovrà considerare come imposta sostitutiva l’aliquota del 15%?
Con riferimento al possibile passaggio dal regime dei minimi al “riformato regime forfettario”, l’Agenzia delle Entrate, con la Circolare 8 aprile 2016, n. 12/E, consente ai contribuenti di traslare al regime forfettario mantenendo le condizioni per l’applicazione delle agevolazioni per le nuove iniziative produttive (per la parte del quinquennio non fruita).
La Circolare ha chiarito (il riferimento è al 2016, perché la Circolare è dell’aprile 2016) che, qualora un contribuente avesse optato per il regime dei minimi nel 2015 poteva, nel 2016, optare per il regime forfettario applicando, laddove le condizioni lo avessero consentito, le agevolazioni previste per le nuove iniziative produttive (sgravio contributivo e aliquota ridotta al 5%) per il periodo che residua al compimento del quinquennio dall’inizio dell’attività.
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La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto una disciplina agevolata di assegnazione e cessione dei beni dalla società ai soci, che poteva essere effettuata entro il 30.9.2016.
Successivamente, la Legge di Bilancio per il 2017 ha riaperto i termini e pertanto la nuova scadenza è fissata al 30.9.2017.
Le società di persone e le società di capitali possono assegnare o cedere ai soci, applicando le disposizioni di favore:
Le medesime disposizioni si applicano alle società che hanno per oggetto esclusivo o principale la gestione dei predetti beni e che, entro il 30.9.2017, si trasformano in società semplici.
In sintesi, sono tre le possibili operazioni da valutare allo scopo di far fuoriuscire immobili o beni mobili registrati (es. autovetture) dalla sfera d’impresa:
Per le imprese individuali è invece prevista un’altra operazione, ovvero l’estromissione degli immobili strumentali.
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