Meccanica, mini-bond per gli investimenti 4.0

Mini-bond di sistema per spingere gli investimenti incentivati nell’ambito del Piano nazionale di Industria 4.0. È l’iniziativa lanciata da Anima, la federazione di Confindustria che raggruppa le associazioni imprenditoriali della meccanica varia e affine: un aggregato manifatturiero con 210mila addetti, che nel 2016 ha sviluppato un fatturato di 44,7 miliardi di euro, per il 58,5% realizzati oltreconfine, in particolare sui mercati di Germania, Usa, Francia e Regno Unito.

Anima bond Industria 4.0 – questo il nome dell’iniziativa nata con la partnership scientifica del Politecnico di Milano – punta a consentire alle imprese di ottenere il capitale per finanziare piani di investimento di medio-lungo termine necessari per acquisire nuovi impianti, fare ricerca e sviluppo, investire in brevetti o acquisire altre imprese. «Il progetto – chiarisce Andrea Orlando, direttore generale di Anima – vuole sostenere lo sviluppo delle nuove tecnologie e la necessità di fare squadra insieme a tutti gli associati che vogliono crescere».

MINI BOND 2017

Il mercato gradisce l’emissione di minibond

Crescono in Italia i minibond, i titoli di debito alternativi rispetto al credito bancario, lo rileva un report del Politecnico di Milano

Emissioni di minibond in aumento, con sempre più imprese, soprattutto PMI, che scelgono di diversificare le proprie fonti di finanziamento ricorrendo a titoli di debito (obbligazioni e cambiali finanziarie) emessi da società quotate o non quotate in Borsa.

Detrazione per interventi di risparmio energetico

Tipologia di intervento, relativa detrazione massima entro i limiti di spesa previsti.

TIPOLOGIA DI INTERVENTO

DETRAZIONE MASSIMA LIMITE DI SPESA
Detrazione 55%
fino al 5.6.2013
LIMITE DI SPESA
Detrazione 65%
dal 6.6.2013
al 31.12.2017
interventi di riqualificazione globale energetica di edifici esistenti € 100.000 € 181.818,18 € 153.846,15
interventi sull’involucro degli edifici per la riduzione della trasmittanza termica € 60.000 € 109.090,90 € 92.307,69
installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda € 60.000 € 109.090,90 € 92.307,69
sostituzione di impianti di climatizzazione invernale € 30.000 € 54.545,45 € 46.153,85
acquisto e posa in opera di schermature solari € 60.000 92.307,69 (spese sostenute dal 1.1.2015 al 31.12.2017)
impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili € 30.000 46.153,84 (spese sostenute dal 1.1.2015 al 31.12.2017)
acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali 65% della spesa sostenuta Non è previsto un massimale di spesa (spese sostenute dal 1.1.2016 al 31.12.2017)
Fonte: NEWSEUROCONFERENCE

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Passaggio al regime forfettario e imposta sostitutiva

Un contribuente minimo che vuole passare al regime forfettario potrà sempre optare dell’imposta sostitutiva all’aliquota del 5% o dovrà considerare come imposta sostitutiva l’aliquota del 15%?

Con riferimento al possibile passaggio dal regime dei minimi al “riformato regime forfettario”, l’Agenzia delle Entrate, con la Circolare 8 aprile 2016, n. 12/E, consente ai contribuenti di traslare al regime forfettario mantenendo le condizioni per l’applicazione delle agevolazioni per le nuove iniziative produttive (per la parte del quinquennio non fruita).

 

La Circolare ha chiarito (il riferimento è al 2016, perché la Circolare è dell’aprile 2016) che, qualora un contribuente avesse optato per il regime dei minimi nel 2015 poteva, nel 2016, optare per il regime forfettario applicando, laddove le condizioni lo avessero consentito, le agevolazioni previste per le nuove iniziative produttive (sgravio contributivo e aliquota ridotta al 5%) per il periodo che residua al compimento del quinquennio dall’inizio dell’attività.

 

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Notifica degli atti delle Entrate tramite PEC dal 1° luglio 2017

Lo annuncia la stessa Agenzia, che informa come dal 1° luglio 2017 sarà possibile ottenere
la notifica degli atti tramite l’indirizzo PEC precedentemente comunicato al Fisco.
Per poter aderire all’iniziativa, le Entrate hanno approvato il modello (con il Provvedimento del 3 marzo
2017, n. 44027) per comunicare i dati relativi all’indirizzo di posta elettronica certificata per la notifica
degli avvisi e degli altri atti delle Entrate che per legge devono essere notificati.
Sempre con lo stesso modello (che potrà essere utilizzato soltanto dalle persone fisiche residenti e non
residenti e dai soggetti diversi dalle persone fisiche non obbligate per legge a dotarsi di un indirizzo PEC
inserito nell’Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata) sarà possibile comunicare
eventuali variazioni o la revoca dell’indirizzo PEC. La comunicazione dell’indirizzo PEC non produrrà
effetti se il soggetto istante risulti già titolare di un indirizzo PEC inserito nell’INI-PEC.
«La presentazione del modello – informa l’Agenzia – deve avvenire esclusivamente per via telematica dal
soggetto istante abilitato ai servizi telematici, secondo le modalità che saranno stabilite con un successivo
provvedimento del Direttore dell’Agenzia. La trasmissione telematica dei dati è effettuata mediante l’apposito
software reso disponibile gratuitamente sul sito dall’Agenzia delle Entrate. Sullo stesso sito è reperibile il
modello con le relative istruzioni».

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