I 70 ANNI DI CONFAPI

70mo anniversario CONFAPI “70 anni di grandi imprese: il sogno del futuro”.

Messaggio del capo dello Stato alla Confederazione della piccola e media industria privata che celebra i 70 anni. Il presidente Casasco: necessaria una banca pubblica di investimenti

«Dopo anni di difficoltà, la ripresa economica si va diffondendo, sia pure facendo registrare differenze tra settori, territori e dimensioni d’impresa». Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un
messaggio alla Confapi, la confederazione della piccola e media industria privata, che celebra i 70 anni. «In particolare – prosegue il capo dello Stato – la difficoltà di accedere al credito rappresenta ancora un ostacolo all’espansione della crescita per le pmi, protagoniste di primo piano nella creazione di posti di lavoro».

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mini bond short term “Emittente seriale”

COMUNICATO STAMPA “Emittente seriale”

Il Progetto “Master per emittenti seriali” di Frigiolini & Partners Merchant,
protagonista dell’estate 2017 con 10 emissioni revolving
***
Non conosce soste l’attività di assistenza alle PMI da parte di Frigiolini & Partners Merchant, Advisor fondato nel 2015 da Leonardo Frigiolini, con sede a Genova e operatività su tutto il territorio nazionale, leader di mercato in questo segmento e primo coordinatore di processo in Italia nel 2016 per numero di operazioni quotate in borsa1.
Sono ben dieci le emissioni curate dalla Società nel corso del terzo trimestre 2017 nell’interesse delle Aziende Emittenti, per la maggior parte PMI. Cinque di queste sono già quotate su ExtraMOT PRO di Borsa Italiana e le restanti andranno a mercato nei prossimi giorni dopo aver completato l’iter di ammissione.
L’advisory fornita da F&P Merchant a queste Imprese si inquadra nella più ampia attività svolta dalla Società nell’ambito dell’iniziativa denominata “Master per emittenti seriali”, un progetto ideato da F&P nel 2016 che ha avuto una forte accelerazione negli ultimi mesi con la graduale adesione di importanti Operatori di mercato, che hanno inteso entrare a pieno titolo nella filiera multidisciplinare coordinata da F&P Merchant.
Il Progetto si prefigge di sviluppare e curare l’apprendimento da parte delle Aziende potenziali emittenti affinché maturino la necessaria consapevolezza di “come si maneggiano” gli strumenti di debito alternativi e complementari al credito bancario tradizionale, ponendo la massima attenzione al loro “debutto” sul mercato, che per quanto possibile deve avvenire al di fuori della pressione derivante da un fabbisogno cogente di provvista, ma al contrario deve essere pianificato con cura, in un arco temporale sufficientemente congruo, con un adeguato “addestramento” sul campo, in modo da poter comprendere a pieno il significato del ricorso al mercato e in che modo ci si rapporti con esso.
Alcune aziende “storiche” di F&P si sono già prima d’ora laureate “emittenti seriali” e vanno ormai a mercato più volte all’anno con una certa dimestichezza; altre, avvicinatesi al progetto alla fine del 2016, stanno proseguendo nel ciclo di emissioni periodiche programmate e si stanno velocemente avvicinando al traguardo delle 3 emissioni consecutive quotate in Borsa, al raggiungimento delle quali otterranno da F&P (come già accaduto per le prime) il “bollino” di “emittente seriale”, una sorta di diploma di laurea virtuale, che testimonia il completamento dell’intero ciclo didattico–esperienziale.

Ma cos’è esattamente un “Emittente seriale”?
Con la locuzione “Emittente seriale” (che fra l’altro è anche un marchio depositato di proprietà di F&P) – sottolinea Leonardo Frigiolini Founder e AD di F&P Merchant – intendiamo riferirci ad un Emittente che con lungimiranza, impegno ed umiltà abbia completato il percorso di avvicinamento a questi strumenti di debito innovativi, partendo non dalla necessità improbabile di risolvere problemi cogenti di fabbisogno finanziario con strumenti nuovi e con tutta probabilità ancora abbastanza ignoti, ma con il preciso intento “di imparare” come è fatto questo nuovo mondo, in che modo ci si prepara alle future esigenze di carattere finanziario, in altre parole “facendo palestra” per essere allenato quando sarà necessario approdare sul mercato dei capitali per risolvere una o più esigenze finanziarie “strutturali”.
1 Fonte: 3° Osservatorio Minibond del Politecnico di Milano – Feb. 2017

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CREDITO D’IMPOSTA R&S

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha aggiornato lo scorso 29 settembre le FAQ relative al

Credito d’imposta Ricerca & Sviluppo istituito dal cd. Decreto Destinazione Italia (D.L. n. 145/2013) e

riformato dalla Stabilità 2015 (L. 190/2014) e dalla Legge di Bilancio 2017 (L. 232/2016).

 

Si tratta dell’agevolazione introdotta al fine di stimolare la spesa privata in Ricerca e Sviluppo per innovare processi e prodotti e garantire la competitività futura delle imprese

e consistente in un credito d’imposta del 50% su spese incrementali in Ricerca e Sviluppo, riconosciuto fino a un massimo annuale di 20 milioni di euro all’anno per beneficiario

e computato su una base fissa data dalla media delle spese in Ricerca e Sviluppo negli anni 2012-2014. Possono accedervi tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa (imprese, enti non commerciali, consorzi e reti d’impresa),

indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico in cui operano.

credito d’imposta R&S

Le nuove risposte rese dal Ministero dello Sviluppo economico si riferiscono alla riconducibilità al bonus delle attività di ricerca e sviluppo afferenti alle fasi di

ricerca ed ideazione estetica” e “realizzazione dei prototipi” del settore tessile e moda. Sul punto il MISE ha confermato che tra le attività di ricerca e sviluppo ammissibili al nuovo credito d’imposta r&s

possano rientrare anche quelle poste in essere dalle imprese operanti nel settore del tessile e della moda collegate alla ideazione e realizzazione dei nuovi campionari, evidentemente non destinati alla vendita. Ciò nel presupposto che in tali comparti produttivi il mantenimento del livello di competitività

richiede all’impresa anche continui investimenti per l’introduzione di prodotti nuovi o notevolmente migliorati per il mercato”.

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BRANCH EXEMPTION- STABILI ORGANIZZAZIONI

BRANCH EXEMPTION -STABILI ORGANIZZAZIONI

Al via il regime di esenzione degli utili e delle perdite delle stabili organizzazioni di imprese residenti di cui all’ art. 168 del T.U.I.R. (cd. “branch exemption”). Ieri l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Provvedimento contenente le modalità applicative del regime.

L’opzione va esercitata nella dichiarazione dei redditi riferita al periodo d’imposta di costituzione della branch, a partire dal quale è efficace il regime di branch exemption. Nel caso in cui l’impresa possieda una o più stabili organizzazioni alla data del

7 ottobre 2015 può aderire alla branch exemption anche nella dichiarazione relativa al secondo periodo d’imposta successivo a quello in corso a tale data, con effetto dal medesimo periodo d’imposta per il quale è

presentata la dichiarazione dei redditi (opzione in Redditi 2018, con effetto dal periodo di imposta 2017). L’opzione ha effetto nei confronti di tutte le stabili organizzazioni dell’impresa esistenti al momento dell’esercizio,

nonché per quelle costituite successivamente senza che sia necessaria una nuova opzione.

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SCALE UP studio infocamere

SCALE-UP, QUANDO L’IMPRESA DIVENTA GRANDE

1 su 3 è nella manifattura, a seguire commercio ed edilizia.
In Lombardia oltre il 20% del totale nazionale, Campania (11%) e Veneto (10%) completano il podio regionale:
Essere un’impresa con una crescita dell’occupazione o delle vendite maggiore del 20% per un periodo di tre anni

consecutivi, partendo da un livello occupazionale uguale o superiore alle 10 unità all’inizio del periodo di osservazione.

E’ questo, per l’OCSE1, l’identikit delle imprese che possono fregiarsi del titolo di scale-up, quelle cioè che hanno fatto, in un tempo relativamente breve, il salto dalla piccola dimensione allo status di impresa di successo,

con le carte in regola per puntare a diventare leader del proprio segmento di mercato.

Da alcuni anni a questa parte l’Europa ha acceso un faro alla ricerca di questi piccoli campioni per studiarne le caratteristiche e favorirne la crescita, nella convinzione che la loro presenza sia un fattore ‘contagioso’ per le

performance di un intero sistema produttivo. In particolare, l’attenzione è rivolta al fenomeno delle startup ad alto contenuto innovativo-tecnologico, considerate il volàno per un’auspicata transizione dei sistemi di imprese alla dimensione digitale.

Perché le scale-up sono importanti?

Secondo una recente analisi condotta in questa chiave di lettura sul sistema imprenditoriale del Regno Unito

(con il supporto di dati comparativi relativi a 20 paesi), le imprese scale-up vengono definite come “cruciali per il vantaggio competitivo di un paese, in quanto esse guidano la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e la produttività di lungo periodo”2.

Secondo lo studio, la definizione di scale-up data dall’Ocse (imprese che vedono crescere in modo significativo e ripetuto nel tempo le vendite di propri prodotti sul mercato) “è la misura più affidabile del fatto che i clienti

acquistino effettivamente i suoi prodotti , e al tempo stesso una proxy affidabile del grado di innovatività di queste imprese”. Significativamente, vengono escluse da questa definizione le micro-imprese con meno di 10 addetti in

quanto nel loro caso, ciò che può apparire come una crescita continua e sostenuta potrebbe dipendere più facilmente dalla piccola dimensione di origine”.
1 OECD,

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Libere professioni al femminile – studio censis

Libere professioni al femminile

L’occupazione indipendente in Italia è sempre più al femminile.

PERIODO 2007-2016:

Lo studio Censis-Confcooperative ha rilevato che : le libere professioniste e le donne imprenditrici sono aumentate di 71mila unità .

Ad esclusione del 2009, infatti, l’aumento delle “libere professioni al femminile” è stato costante: in particolare, il totale è di 259mila professionisti, di cui 170mila sono donne.

Infatti, in questo campo la presenza maschile è in forte calo, di almeno 300mila unità.

 

Negli ultimi anni si è infatti assistito ad una maggiore intraprendenza delle donne nel mercato del lavoro.

Un nuovo protagonismo femminile e’ motivato da una spinta all’iniziativa personale e alla voglia di fare in proprio, con una marcata propensione all’innovazione.

 

Tra i principali ambiti di attività, vi sono la produzione di software, la consulenza informatica, la ricerca e sviluppo e servizi ICT.

 

Tra gli startupper domina ancora la componente maschile, che rappresenta il 75,5% del totale.

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dichiarazioni omesse o tardive agenzia

Agenzia

L’Agenzia delle Entrate renderà disponibili agli intermediari le segnalazioni sulle omesse o tardive trasmissioni delle dichiarazioni fiscali relative all’anno 2013. La scadenza per fornire un riscontro è stata fissata al prossimo 16 ottobre 2017. Anche per questi adempimenti è quindi confermata la sospensione feriale dei termini”. Queste le poche righe con cui l’Agenzia delle Entrate mette a tacere una polemica ormai già scoppiata intorno alle segnalazioni che a partire dal 24 luglio p.v. e nei giorni immediatamente successivi provvederà, attraverso il canale telematico Entratel, a inviare agli intermediari.

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Legge antiriciclaggio

Antiriciclaggio: Ieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto che attua la direttiva
2015/849/UE relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di
riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.
fiscopiu.it

Il 4 luglio entrerà in vigore il D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 90 che recepisce la Direttiva 2015/849/UE
(cd. IV Direttiva) dettando disposizioni più severe in materia di antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento
delle attività terroristiche. Il nuovo Provvedimento è stato pubblicato ieri inGazzetta Ufficiale (Serie Generale
n. 140 del 19 giugno 2017 – Suppl. Ordinario n. 28) e sostituisce, gran parte della disciplina contenuta nel D.Lgs. n. 231/2007.

Tra le novità per i professionisti, viene dato un giro di vite alle segnalazioni sospette, rafforzando l’obbligo di segnalare prima che venga compiuta l’operazione o la prestazioneprofessionale.

Secondo le nuove norme, il sospetto è desunto dalle caratteristiche, dall’entità, dalla natura delle
operazioni, dal loro collegamento o frazionamento o da qualsivoglia altra circostanza conosciuta, in ragione
delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacità economica e dell’attività svolta dal soggetto cui è
riferita, in base agli elementi acquisiti ai sensi del presente decreto. Costituisce elemento di sospetto il ricorso
frequente o ingiustificato ad operazioni in contante, anche se non eccedenti la soglia di 3 mila euro e, in
particolare, il prelievo o il versamento in contante di importi non coerenti con il profilo di rischio del cliente.

Altra novità prevista dal Decreto sono le comunicazioni oggettive, contenenti dati e informazioni, che i
soggetti obbligati dovranno inviare all’UIF con cadenza periodica.

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Contributi a fondo perduto per efficientamento energetico

BANDO PER L’EROGAZIONE DI CONTRIBUTI
FINALIZZATI ALL’ EFFICIENTAMENTO
ENERGETICO DELLE PMI
SOGGETTI
BENEFICIARI

Contributi a Micro, piccole e medie imprese (PMI) indipendentemente dalla forma giuridica, che
al momento della presentazione della domanda devono possedere i seguenti
requisiti:
– essere iscritte come imprese “Attive” al Registro delle Imprese da più di 12
mesi alla data di apertura dei termini per la presentazione delle domande;
– esercitare un’attività economica classificata con codice ISTAT ATECO 2007
primario e/o secondario nei settori secondari e terziari;
– avere l’unità operativa in cui realizza il progetto in Veneto;
– essere nel pieno esercizio dei diritti, non essere il liquidazione volontaria e
non essere sottoposta a procedure concorsuali

INTERVENTI E SPESE AMMISSIBILI

Gli interventi potranno riguardare:

a) Fornitura, installazione e adeguamento di impianti produttivi e
macchinari a elevata efficienza energetica (quali ad esempio
sostituzione di motori elettrici, installazione di inverter,
rifasamento, sostituzione di gruppi di continuità, sistemi di
controllo) in grado di contenere i consumi energetici nei processi
produttivi;

b) Fornitura e installazione di hardware e software necessari al
funzionamento degli impianti e dei macchinari (quali, ad esempio,
l’installazione di sistemi per la gestione e il monitoraggio dei
consumi energetici e simili, la riconfigurazione/sostituzione di
macchinari, l’inserimento di nuovi filtri/motori e simili) di cui alla
precedente lettera a);

c) Opere edili e impiantistiche strettamente necessarie e connesse
alla realizzazione del progetto (es. rivestimenti, pavimentazione,
infissi, isolanti, materiali per l’eco-edilizia, coibentazioni
compatibili con i processi produttivi), nel limite del 70% del totale
dei costi ammissibili a contributo;
d) Spese relative alla progettazione, direzione lavori e collaudo,
ammissibili nel limite massimo di 10.000,00 €;
e) Acquisto di impianti di produzione di energia proveniente da fonti
rinnovabili destinata ad essere utilizzata per lo svolgimento
dell’attività;
f) Acquisto di impianti di cogenerazione ad alto rendimento, la cui
produzione di energia e destinata all’autoconsumo in processi di
lavorazioni industriali;
g) Spese per il rilascio, da parte di organismi accreditati da
ACCREDIA o da corrispondenti organismi esteri per la specifica
norma da certificare, delle certificazioni di gestione ambientale o
energetica conformi EMAS e alle norme ISO 5001 e EN ISO 14001
nel limite massimo di 10.000€;

h) Spese sostenute per le garanzie fornite dalla banca, da una società
di assicurazione o da altri istituti finanziari, purché relative alla
fideiussione.
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